Depressione Postnatale (DPN) sofferta dagli uomini in transizione alla genitorialità per la prima volta

La nascita di un figlio, soprattutto se il primo, rappresenta per entrambi i genitori uno dei marker events di vita caratterizzati da una grande vulnerabilità psicologica, in cui si è di conseguenza sottoposti ad un rischio maggiore di sviluppare un disturbo affettivo. Rispetto alla depressione postparto della donna (DPP) la depressione postnatale (DPN) paterna è relativamente poco studiata e vi viene posta un’attenzione inferiore; nonostante questo sempre più studi scientifici dimostrano che anche gli uomini, nello specifico quelli in transizione alla genitorialità per la prima volta, possono sviluppare una DPN nel periodo successivo al parto. In ambito di prevenzione della malattia, risulta quindi fondamentale lavorare sull’informazione, l’educazione e la sensibilizzazione al problema. OBIETTIVI Lo scopo di questo lavoro di ricerca è quello di comprendere quale sia il rischio per un uomo che si confronta con la paternità per la prima volta di manifestare dei sintomi depressivi o di riscontrare una depressione postnatale nel corso del primo anno di vita del bambino, capire quali siano i suoi bisogni e in che modo gli infermieri possano intervenire al fine di prevenire la malattia e promuovere la salute psico-fisica paterna. La conclamazione della DPN nell’uomo sia scaturita essenzialmente in presenza di cinque fattori di rischio: un basso livello di scolarizzazione, un basso reddito, una gravidanza indesiderata, una scarsa percezione del supporto sociale e scarse informazioni, e, infine, la diagnosi di depressione postparto nella compagna. Oltre a questi, anche l’età dei neo-papà ed il livello di soddisfazione all’interno della coppia risultano essere fattori determinanti nello sviluppo di una DPN nel corso del primo anno di vita del bambino. Uno studio ha inoltre rilevato la preferenza ed il sesso del bambino. A dipendenza dell’età, del periodo di rilevazione degli score depressivi e degli aspetti sociodemografici, gli uomini in transizione alla paternità per la prima volta riscontrano un rischio che varia dal 10,3% al 27,9% di sviluppare una DPN con i relativi sintomi simil depressivi. Dall’analisi degli studi si evince l’importanza per gli uomini di ottenere un supporto sia sociale che famigliare migliore e più elevato rispetto a quanto percepiscono e, soprattutto, il desiderio, nonché bisogno, di reperire un maggior numero di informazioni relative l’aspetto genitoriale nel suo complesso, dalla gravidanza, al parto e, infine, alle cure e alla crescita del bambino, in modo da affrontare la transizione alla paternità in maniera funzionale e positiva, preservando la loro salute mentale